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Attività produttive

Ogni programma di referato va articolato, ai sensi dell'art. 10 dello Statuto, nei seguenti punti:
1. La situazione in atto
2. Obiettivi per il quinquennio 2000-2005
3. Obiettivi per il 2001
4. Politiche e strumenti

Nei prossimi anni la città di Venezia dovrà saper affrontare, in un mercato sempre più globale ed aperto, la competizione tra le grandi aree urbane europee ed operare affinché gli attori economici nazionali ed internazionali trovino convenienza ad insediarsi nella nostra città. La competizione infatti si gioca a livello globale e tra grandi aree urbane.
Obiettivo prioritario dell'Amministrazione Comunale è quello di creare le condizioni per un'efficace gestione di tutte le iniziative funzionali ad un miglioramento dell'economia del territorio, secondo logiche di sviluppo sostenibile, avviando un processo di razionalizzazione delle politiche di sviluppo e di sostegno alle attività produttive del Comune.
La nostra iniziativa si avvierà secondo le seguenti direttrici:
1) la valorizzazione delle risorse e delle aree esistenti;
2) la promozione di nuove attività;
3) gli strumenti operativi;
4) le risorse per lo sviluppo.
Venezia dispone a Marghera di un grande patrimonio di aree e di impianti a destinazione produttiva; gran parte delle aree sono tuttavia costituite da siti inquinati da bonificare.
L'Accordo di Programma per la chimica di Porto Marghera rappresenta uno strumento importante per la riqualificazione ed il rilancio economico della principale zona industriale del Nordest; la sua piena esecuzione ed il rispetto dei tempi previsti rappresentano quindi uno degli obiettivi prioritari per l'Amministrazione. In questo contesto gestione dell'attività di bonifica, capace essa stessa di generare nuova imprenditorialità e nuova occupazione, dovrà essere attuata con la massima trasparenza, estendendo il principio della gara europea per l'opera di disinquinamento anche ai suoli privati. In queste settimane stiamo assistendo ad un processo di razionalizzazione, di concentrazione, di internazionalizzazione del comparto chimico che vedrà necessariamente una riduzione della presenza pubblica a favore di investitori privati. Non conosciamo ancora gli esiti di questo processo di grande rilievo ed importanza. Ciò pone tuttavia all'ordine del giorno il problema della gestione dei servizi e delle infrastrutture comuni degli impianti chimici (manutenzione impianti, sicurezza, rete dei sottoservizi).

L'Amministrazione, per sua parte, dovrà impegnarsi a favorire una gestione unitaria per garantire la comunità locale sia sul fronte della sicurezza degli impianti, sia sui possibili effetti occupazionali. E' auspicabile perciò la creazione di un sistema di imprese in grado di gestire tale realtà complessa.
Con la piena attuazione dell'accordo avremo a Marghera la presenza di una industria chimica più concentrata e sicura ed una disponibilità di aree con l'obiettivo prioritario di far diventare la nostra area la piattaforma logistica dell'intero Nordest.
Va inoltre sottolineato l'importante sviluppo dell'industria cantieristica legata alla Fincantieri. Va adeguata però, per dare pieno sviluppo a questa attività, la sistemazione logistica e strutturale del Cantiere, come condizione per costruire una rete di indotto costituita preferibilmente da imprese locali.

L'Amministrazione Comunale, di concerto con l'Autorità Portuale si sente impegnata a favorire il reperimento di aree adeguate allo sviluppo del cantiere e della sua logistica.
Il Porto di Venezia è oggi l'attività produttiva più rilevante dell'area veneziana sia in termini di addetti che di fatturato. Terminato il processo di privatizzazione è ora necessario guidare un processo di assestamento e sviluppo (sia sul versante della disponibilità di accosti in banchina e nel retro-banchina, che della rete dei terminalisti) che renda il Porto, assieme all'Aeroporto Marco Polo, i protagonisti dello sviluppo di una piattaforma logistica integrata (l'aeroporto Marco Polo è il terzo d'Italia).

La logistica è la priorità alla quale destinare le nuove aree per gli insediamenti, nonché per accelerare gli investimenti in infrastrutture di trasporto.
Intendiamo operare in due direzioni:
1) di concerto con gli altri enti pubblici lo sviluppo dell'interporto di Venezia (è previsto il nostro ingresso nel capitale azionario);
2) il nostro sostegno al progetto INTERPAVE teso all'estensione insediativa lungo l'asse dell'idrovia Venezia-Padova. Ciò pone i presupposti per favorire lo sviluppo delle sinergie necessarie con l'Interporto di Padova.
Lo sviluppo della logistica e del trasporto, la conversione verso produzioni sostenibili, sono tutte condizioni che favoriscono la nascita - a Marghera, nell'asse Tessera-Dese, ma anche in Centro Storico di Venezia - di produzioni legate alle nuove tecnologie dell'informazione, della comunicazione e della ricerca.
La più rapida "messa in rete" di tutte le attività economiche del territorio potrà inoltre favorire lo sviluppo dell'e-commerce come fase tecnologicamente avanzata della distribuzione e della logistica. Venezia potrà costituire, nell'area aeroportuale (di cui si deve proseguire lo sviluppo e la qualificazione) e non solo, un centro di deposito e smistamento di beni commissionati attraverso la rete Internet.

L'applicazione delle nuove tecnologie sarà fondamentale anche per lo sviluppo di attività tradizionali del centro storico (artigianato, vetro ecc..) che potranno in tal modo anche parzialmente sopperire ai maggiori costi derivanti dall'insularità, intervenendo in modo decisivo sulla commercializzazione dei beni e sulla formazione di nuovo valore aggiunto.
Sull'area di Porto Marghera ed in generale in tutta l'area Veneziana intervengono, oltre gli imprenditori, due istituzioni: il Comune e il Porto. Difficilmente si potrà continuare ad esercitare poteri pianificatori, o di recupero e gestione delle aree se non esprimendo strumenti unici di Governo. Pur conservando le reciproche autonomie, d'altronde sancite dalla legge, tali strumenti operativi comuni possono essere:
1. Promomarghera, con compiti di promozione dell'area, di pianificazione generale dello sviluppo, di indirizzo, di reperimento di risorse. Promomarghera potrà essere l'interlocutore degli imprenditori che intendono insediarsi nell'area di Marghera. In questo contesto, su Promomarghera si può appoggiare lo sportello unico delle attività produttive. Naturalmente, alla luce di queste considerazioni, va modificata la composizione azionaria di Promomarghera.
2. Immobiliare Veneziana, con il compito di acquisizione e gestione nella attribuzione delle aree libere o liberabili a seguito dei processi di disinquinamento e/o messa in sicurezza. Va vista perciò con favore la partecipazione dell'Autorità Portuale all'Immobiliare Veneziana.
3. VEGA, con compiti di promozione delle attività innovative nell'area Veneziana. VEGA può essere il catalizzatore per favorire le politiche dell'innovazione.

Oltre agli strumenti messi a disposizione della Unione Europea (sui quali sarà necessario soffermarsi più approfonditamente) il Comune non ha, a differenza delle Regioni importanti strumenti di incentivazione. Il Comune può tuttavia usare i fondi messi a disposizione dal Decreto Bersani. Il Decreto Bersani per gli interventi in aree definite "di degrado urbano" concede all'Amministrazione la possibilità di sviluppare politiche di incentivazione in ambiti (geografici e produttivi) in difficoltà. L'Amministrazione ha scelto nel biennio 2000 - 2001 di intervenire:
1. a Murano - dove bisogna dare attuazione all'Accordo per il vetro artistico recentemente recepito con decreto ministeriale - è necessario intervenire, sia per favorire e qualificare lo sviluppo commerciale tramite la promozione attraverso la nascita del marchio "vetro di Murano", sia contribuendo al materiale avvio della scuola professionale del vetro Abate Zanetti.
2. si ritiene di dover favorire le attività artigianali del centro storico come della terraferma, sia con contributi agli investimenti delle imprese (nuova imprenditoria, imprenditoria femminile), sia favorendo la nascita di un incubatore di imprese artigiane nel PIP di Ca' Emiliani.

Per quanto riguarda il commercio, il decreto legislativo 114 e la susseguente legge regionale impongono al Comune di Venezia l'adeguamento della propria normativa in particolare per quanto riguarda le medie strutture di vendita. In particolare questo nuovo piano commerciale, che sarà elaborato in stretto rapporto con le categorie, dovrà coniugare le esigenze della difesa del consumatore e quella del mantenimento della vitalità dei centri storici comunali. In questo senso se sul lato "alimentare" dovranno essere individuate possibili incentivazioni per il mantenimento di servizi fondamentali per la residenza, sul "non food" sarà importante favorire lo sviluppo di una concorrenza tra gli operatori. E' necessario inoltre favorire sia in Centro Storico (Rialto - Via Garibaldi - S. Leonardo) che in terraferma (in una zona opportunamente arredata e chiusa al traffico) la nascita di "centri commerciali all'aperto" tutelati che offrano tutti i servizi necessari alla residenza, con la creazione di strutture e servizi a favore dei mercati.
La stesura del Piano Medie Strutture nel Centro Storico di Venezia è l'occasione per fare il punto sulla stato della distribuzione food e no-food nel Centro Storico della città.

L'Amministrazione vuole avviarsi a praticare una politica di forte difesa delle attività legate alla distribuzione alimentare; a modernizzare e riorganizzare la rete di negozi ed attività no-food.
Per quanto attiene questo Piano si tratta di predisporre uno strumento di tipo urbanistico (innestato sulla VPRG in vigore) PER AREE e non PER EDIFICI. Ciò al fine di non favorire, vista la scarsità di edifici di metrature e tipologie identificabili come medie (minimo 250 mq). Allo strumento urbanistico va associato un atto amministrativo di indirizzo commerciale.
Le linee guida potranno essere le seguenti:
Le aree di Rialto, di Strada Nuova a partire da Ponte delle Guglie fino al Terà San Leonardo, di Via Garibaldi vanno tutelate attraverso strumenti urbanistici, commerciali e fiscali. Si tratta di aree dove va tutelata la distribuzione food e no-food rivolta alla cittadinanza residente. L'estensione delle aree geografiche va definita di comune accordo più sopra abbiamo indicato le "dorsali", si tratta di individuare le "radiali"); particolare importanza va data all'utilizzo del blocco di negozi-edifici locati in Campo Rialto Novo, resisi disponibili dopo il passaggio dell'ingrosso ortofrutta al Tronchetto. La destinazione commerciale potrebbe essere a negozi "di qualità", escludendo quindi negozi rivolti ai turisti.
La media struttura food potrà essere localizzata alla Giudecca, in un'area compresa tra Campo S. Stefano e Campo S. Luca, S. Elena, Burano (se la VPRG da realizzare per Burano individuerà tipologie edilizie adeguate).
Per quanto attiene al no-food si propone la necessità di riflettere in particolare attorno a questi problemi:
· l'individuazione di una struttura nel Centro Storico, da acquistare da parte dell'Amministrazione Comunale. Tale struttura potrà essere destinata a reti di negozi dedicati esclusivamente alla riqualificazione dell'offerta commerciale per i residenti;
· la stesura dei Piani particolareggiati del Tronchetto e dell'Arsenale può essere l'occasione per verificare la fattibilità di insediare medie strutture del tipo no-food. Si sottolinea che, al Tronchetto tale scelta può costituire una formidabile opportunità per rendere "normale" l'isola, nonché l'occasione per risolvere annosi problemi delle strutture commerciali rivolte al solo turista.

Il Vice Sindaco Michele Vianello


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